giovedì 10 settembre 2009

la morte mi spaventa



Fino a pochi mesi fa pensavo che l'argomento MORTE non mi potesse toccare neppure minimamente, invece ho dovuto scoprire una realtà che non pensavo potesse essere così dura e dolorosa.
Quando inizi a capire che cosa si prova a perdere una persona veramente cara, che se non fosse esistita, neppure tu saresti al mondo, solo allora l'importanza della vita prende forma.
Non scorderò mai il momento in cui mi dissero che papà ci aveva lasciati, sono rimasta impietrita, per qualche secondo tutto quello che era attorno a me si è fermato, fino al momento in cui, è esploso qualcosa dentro me, come un vulcano in azione; è arrivato dal profondo un senso di dolore, di rabbia, di amore: un misto di sentimenti talmente differenti da sembrare impossibile.
Quel lunedì 25 maggio , tutto sembrava senza senso, odiavo Dio per quello che aveva fatto, portarmi via mio padre era la cosa peggiore che potesse fare.
Ero sconvolta assieme a mia madre a ai miei fratelli..mi sembrava di vivere in mondo che non esiste, di osservare questa tragica realtà da una dimensione strana.diversa.. non volevo credere, non volevo capire.. non volevo che fosse, ma volevo essere forte, volevo far capire che ero coraggiosa, che sapevo gestirmi.
Da quel giorno la mia vita è cambiata, una parte di me se n'è andata, ed ora più che mai, dopo tre mesi, sento una sensazione di vuoto che mi invade il cuore, ed allo stesso tempo mi sento chiusa in una morsa che mi toglie il fiato.
Poi mi fermo a pensare, penso a mio padre,devo guardare avanti, guardare al mio futuro, realizzarmi, ma non devo farlo solamente per me stessa, devo farlo anche per mio padre, per dimostrargli il bene che gli voglio.
Non penso che la morte sia proprio una fine, perchè effettivamente, nel mio cuore rimarrà sempre.
Una persona, anche se morta, continuerà a vivere se qualcuno lo vuole, ed io voglio che mio padre viva, anche se solo spiritualmente, dentro di me.
Le persone cercano parole di conforto, spesso inutili, la cosa migliore è un abbraccio, una "pacca sulla spalla" o più semplicemente una stretta di mano, gesti semplici che fanno capire, senza tanti giri di parole, che ti sono vicini.
Io non cerco conforto da nessuno, cerco nei ricordi mio padre e il suo sorriso..
Ora penso a quei giorni in cui ero con mio padre, mi sfugge un sorriso, poi mi metto a piangere, forse lui non avrebbe voluto vedermi così.
E più vado avanti più il senso di nostalgia aumenta, mi manca il suo viso, il suo essere severo, il suo fare di papà...
E non riesco a non andare in cimitero quasi ogni giorno...
E ho timore per il futuro perchè so che la morte ancora arriverà.. mi porterà via ancora dei pezzi di cuore..
La morte, sconvolge sempre, e ora che la conosco mi fa ancora più paura!

le lacrime del mare


Le lacrime del mare

Convinzioni strappate al caso
spazzano via decisioni avventate
ai piedi di laconiche incertezze.

Tutto s’incatena al niente
sospeso all’estremità di un ponte
tra pornografiche luci di cielo
e inquietanti ombre del suolo.

La logica è ordinaria follia:
l’eresia della ragione
che uccide in un abbraccio l’illusione,
tenendoci ancorati al presente
senza catene.

Le lacrime del mare
non hanno religione:
son quelle dell’uomo
l’incesto tra carne ed emozione ...

Non è tutto falso,
non è tutto vero:
siam solo catene
appese al filo stringente
d’un pensiero ...