mercoledì 26 ottobre 2011

l'ultimo dei mohicani..

All'inizio dell'autunno mi capita spesso che i ricordi del passato tornino prepotentemente  vivi nella mia mente. Sarà per i colori caldi,  per la temperatura che cambia, per i giorni più corti,per le prime goccioline di nebbia..per il profumo di caldarroste che alla sera sopraggiunge..dando quella sensazione di caldo tepore, di partecipazione...A volte mi  capita anche mentre guido, ascoltando la radio, mentre c’è quella certa canzone che mi ricorda sempre qualcuno o qualche periodo della mia vita, note indelebili, catalogate dalla mente, è proprio così. sempre...  Capita... con i colori...con gli odori,..con i profumi...si capita...
                    


E' capitato anche domenica sera, alla Sagra d'autunno di Noventa Pad.na. mentre si passeggiava lungo il viale,colmo di colorate bancarelle, di sapori.. di odori..di musica!
E c'erano loro...gli indiani d'america che suonavano la loro struggente musica..
Io non resisto..mi fermo, dono loro una decina di  euro e chiedo se mi possono gentilmente suonare  "l'ultimo dei mohicani".... accettano, iniziano subito a suonarla; io non  mi trattengo più, sento scendere vergognose le prime lacrime,..
Capita....
E, penso a tanti anni fa, quando si andava  a Bardolino, sul lago di garda,  a trovare i miei genitori in vacanza..e si passeggiava di sera dopo cena, con tutta la famiglia,  io tenendo  per mano Massimo..mentre  Silvietta signorinella bella camminava davanti a tutti curiosa... io guardavo mio padre felice di averci tutti attorno..
Ricordi..di estate serene...
e c'era sempre in sottofondo "l'ultimo dei mohicani"...
mi manchi sai papà..mi manca quel tuo sorriso felice, quel tuo modo un pò strano d'essere padre...
e mi mancano tante cose....e mi mancano quei giorni...

capita...............

venerdì 14 ottobre 2011

PERDONO;
Il perdono è un gesto umanitario con cui, vincendo rancori e risentimenti, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore.
Perdonare? quante volte dopo aver subito un'offesa, un torto, un'aggressione, superata la rabbia iniziale ci chiediamo se perdonare o meno?
Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu..
Ma c'è chi ritiene che il perdono sia caratteristica dei deboli, degli incapaci, e c'è chi lo ritiene pericoloso per l'equilibrio psicologico della persona, causandone la  nevrosi..
C'è chi concede il perdono come gesto di bontà, empatia, altruismo, c'è anche un utilizzo pragmatico del perdono, a scopo personale, sembra che perdonare produca sollievo eliminando la relazione d'odio che lega vittima al carnefice...
Si perdona parzialmente, già sempre a metà.. e mai totalmente..ovvio che la capacità di perdonare è legata pure all'entità dell'offesa subita o dal torto subito,e dall'importanza che riveste la persona che "offende"..
E se il perdono richiede tempo? quanto tempo? il tempo di "sbollire"? il tempo di elaborare il torto subito? Ma sappiamo perdonare?
Dimenticare significa Perdonare?  Perdonare significa dimenticare?
... quante volte noi sappiamo  chiedere perdono?



cambiamenti..tutto va...

Avete mai notato quante cose cambiano nel corso della nostra vita? A volte sono così piccole così e impercettibili che non te ne accorgi neppure, a volte sono grandi rivoluzioni che ti stravolgono la vita..
Cambiano le aspettative, i bisogni, le esigenze e le priorità. Cambiano i sentimenti e ciò che diventa importante davvero...
Ti accorgi che quello che resta non è per una stagione ma per sempre. E cambia insieme a te, ti vede crescere, gusta le tue lacrime e i tuoi sorrisi.Assapora la tua vita e ha paura se la vita vuole portarti via.

Nella vita cos'è davvero di importante e irrinunciabile? Poche cose. Tutto va e viene...tutto scorre .. Guardando alle spalle di quelle che se vanno si dimenticano gli odori, i sapori, i colori. Lentamente. Lentamente sfuma tutto...
Scompaiono nella nebbia le delusioni, i tradimenti, i silenzio di un vuoto a perdere
Scompaiono nel gelo le parole non dette..le aspettative disilluse...
Scopri in una ruga che non avevi nuova stagione che se ne va...
E ci si riscopre forse più determinate a non sprecare il tempo, a non illudersi più, a non desiderare l'inutile...ad apprezzare i nuovi doni ..i nuovi colori..i nuovi sapori..
Non accettando quello che c'è nel mezzo, tristi ombre oscure...
Non si accettano alternative solo per la fretta di possedere al più presto. Per la paura della solitudine...
Ci sono valori per cui lottare e restare. E sentimenti inconfondibili ed insostituibili.
Niente è davvero importante per chi dà poco valore a ciò che valore ha...
Ascolto il mio cuore nel silenzio dei miei pensieri: aspetto...

giovedì 13 ottobre 2011

Oggi nasce dal mio cuore questa riflessione: sappiamo  davvero noi interrompere  un’esperienza che condiziona in modo negativo la nostra vita per realizzare  o dare forma a qualcosa di positivo?Sappiamo essere obiettivi osservatori  dell’intero processo della nostra vita? Il tempo passa più velocemente quando siamo immersi nell’attimo. Se invece attendiamo qualcosa con morbosità ci proiettiamo fuori del presente dimenticando di vivere la realtà, sognando illusoriamente ciò che ancora non é. Per questo il tempo ci sembra lungo: gli attimi che si susseguono ci appaiono superflui e vorremmo non ci fossero. Essi invece ci sono, ma non ci siamo noi.

sabato 8 ottobre 2011

La speranza è la forma umana del delirio. (E.Cioran)


Niente resoconto su ciò che è stato, niente preventivi su ciò che sarà.Non sono mai stata brava in matematica, al passato guardo   tra somme e sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni, ma non dimenticando nulla, questo è certo. Per il futuro continuerò a prendere ciò che arriverà, nel bene e nel peggio. Al caso mi lamenterò anche se normalmente mi incavolo di brutto, sono fatta così, oppure gioirò, giusto un po'..,proprio un pò.
Che troppa gioia non è di questo mondo, non per me almeno...
E in fondo non mi aspetto più di tanto...da tanto...


venerdì 7 ottobre 2011

 

Ci sono notti silenziose come questa
dove tolgo la maschera e lascio le lacrime  accarezzarmi il volto.
Notti dove persino una lacrima  fa rumore
cadendo nel vuoto del mio dolore
Dove i pensieri escono e non vanno a toccare il cileo
 Notti dove l'eco delle urla del mio soffrire s'affonda nel buio del tormento
Notti dove  mo annego  nell'acqua dei ricordi
Notti dove ogni strappo dell'anima è largo come il cuore
Notti dove le luci di una nuova alba mi lasciano in silenzio, 
nell'oscura tristezza
ci sono notti....

                                                         

                                                                                                                        

giovedì 6 ottobre 2011

7 ottobre 1989...
Ricordi....ricordi.... tanti ricordi,infiniti ricordi..
Perche' i ricordi inesorabilmente battono
con un ritmo insistente,alla porta del mio cuore
Non sgarrano di data, non sfugge mai a loro questo giorno.....
oggi, ora che tutto  sembra' finito, svanito,impossibile da recuperare
nella nebbia degli anni, ma voi precisi come sempre
tornate a farmi rivivere cose che non ho più
cose che bruciano l'anima..che rigano il volto..
E' dura questa sera per me..mi sta assalendo una tristezza infinita...lacrime,gocce salate di dolore..
mi gira la testa, ho le vertigini..
il mondo non si ferma, gira, continua a girare...
non voglio sentire rumori,non oso ascoltare musica...
voglio  silenzio..un muro di silenzio, non udire ..non sentire..
voglio non provare dolore stasera,..
voglio non vivere..
voglio non ricordare
voglio non pensare
voglio te, il tuo volto tra le mie mani..
solo questo
voglio....................
mi gira la testa, mi vien da vomitare...
ho il vuoto sotto i piedi..
il nulla che mi prende..
di che colore è il dolore?
che sfumatura ha la tristezza?
sto peggio...
AUGURI FIGLIO MIO, BUON COMPLEANNO!!!
rico-clip:  I’ve been hurting since I bought the gimmick about something called love by harold.lloyd _n Flickr.

Ho già tanta  voglia di Natale, anche se siamo solo ai primi giorni di ottobre..
Spero che  quest'anno il Bambin Gesù mi possa portare ciò che più desidero...
C’era questa spiaggia fatta di granelli di parole non dette, con un milione di persone sedute a guardare davanti a sé, le mani e i piedi affondati in scuse mai pronunciate e frasi giuste trovate giorni dopo il necessario. chiesi a un tizio dove eravamo e mi informò che quello davanti a noi era il mare dei ricordi. lo ringraziai, e andai a sedermi un po’ in disparte, aspettando l’alta marea, ed eravamo un milione e uno....

Ombrello al sole - G.F.G. Liminare_206 25.jpg

martedì 4 ottobre 2011

massimo!

Siamo tutti così limitati che crediamo sempre di avere ragione. (Goethe)
Alza gli occhi, lo so che non mi vuoi vedere.
Hai perso gli ultimi spiccioli di parole, caduti dalla tasca bucata dei tuoi pantaloni e credo ti tremino le mani mentre, ad artiglio, ancora trattieni il rancore.
A me trema la voce e anche il cuore.
Perché una volta, eravamo io madre,tu figlio...

Si dice che il silenzio faccia comunque rumore, si dice che il silenzio, a volte, valga più di mille parole o pesi più di esse.
Io l'ho sempre abbinato alle sfumature dei molti colori che, secondo me, lo compongono e così, attraverso i colori il silenzio parla, fa rumore, grida, impreca, tranquillizza, abbraccia e consola.
Ci sono i silenzi bianchi, che sono quelli dell'anima, meditativi e introspettivi. A volte, possono sfumare verso il grigio nelle sue varie tonalità, chiaro, perlaceo, fumo di Londra, per poi sfociare nel nero più assoluto, quando toccano, via via, sempre più in profondità, la parte più recondita e nascosta del nostro essere. Quella che ci avvicina all'Inferno. E allora diventano silenzi di pietra, pesanti, insopportabili, freddi, quasi impossibili da condividere.
Ci sono i silenzi blu, quelli della ragione, che digradano dal blu di Prussia all'azzurro ghiaccio, quando giungono a vette estreme. Sono silenzi pieni di interrogativi, che fermentano in un lavorio mentale che, a volte, sfocia in risposte, mentre altre, ci lasciano sconfitti e disorientati.
Ci sono i silenzi rossi, quelli dei sentimenti, i più inflazionati. Qui le gradazioni sono praticamente infinite. Si parte dal silenzio rosso primario, quello che, a volte governa mentre altre è governato dall'amore e dall'odio, le due facce di un'unica medaglia.
Le sue sfumature vanno dai silenzi rosso fuoco, che bruciano immensi, alimentando le passioni, a quelli da nuvoletta rosa, che si confondono con il battito aritmico del cuore, a quelli tendenti al violetto, tristi e amari della gelosia e della paura. E poi il vermiglione, che tinge i perfetti silenzi amicali e il silenzio carminio della delusione, del pianto e dell'orgoglio.
Poi ci sono i silenzi gialli, legati all'umore. C'è quello giallo paglierino, caldo e piacevole, come le bollicine frizzanti di un bicchiere con la schiuma morbida che tracima da una bottiglia di birra quando la agiti troppo e l'allegria riempie i nostri occhi e la nostra giornata. C'è il silenzio giallo sole, profondo e assoluto, quando la felicità ci abbaglia, quello giallo terra di Siena, immenso, quando la serenità ci appaga e quello giallo tendente al citrino quando il rancore ci investe e lo sentiamo, acido e corrosivo ustionarci la gola...

E poi c'è il silenzio che si muove, che gira, che ubriaca e ti costringe a riaprire gli occhi, perché nessuno, ma proprio nessuno, è in grado di reggere a lungo un silenzio che non chiede. Soprattutto se il silenzio è proprio il tuo. E allora si pronuncia qualche frase a caso, qualche parola sconnessa solo per darci la certezza di poter ancora parlare, di essere ancora, in qualche modo, vivi...
Infine c'è il silenzio arcobaleno, quello misericordioso e profondo del perdono.