lunedì 30 novembre 2009

due blocchi di ghiaccio..


C'erano una volta due blocchi di ghiaccio. Si erano formati durante il lungo inverno, all'in­terno di una grotta di tronchi, rocce e sterpa­glie in mezzo ad un bosco sulle pendici di un monte.

Si fronteggiavano con ostentata reciproca in­differenza. I loro rapporti erano di una certa freddezza. Qualche «buongiorno», qualche «buonasera». Niente di più. Non riuscivano cioè a «rompere il ghiaccio».

Ognuno pensava dell'altro: «Potrebbe anche venirmi incontro». Ma i blocchi di ghiaccio, da soli, non possono né andare né venire. Ma non succedeva niente e ogni blocco di ghiaccio si chiudeva ancor di più in se stesso. Nella grotta viveva un tasso. Che un giorno sbottò: «Peccato che ve ne dobbiate stare qui. È una magnifica giornata di sole!».

I due blocchi di ghiaccio scricchiolarono pe­nosamente. Fin da piccoli avevano appreso che il sole era il grande pericolo. Sorprendentemente quella volta, uno dei due blocchi di ghiaccio chiese: «Com'è il sole?». «È meraviglioso... È la vita» rispose imbarazza­to il tasso. «Puoi aprirci un buco nel tetto della tana... Vor­rei vedere il sole...» disse l'altro. Il tasso non se lo fece ripetere. Aprì uno squarcio nell'intrico delle radici e la luce calda e dol­ce del sole entrò come un fiotto dorato. Dopo qualche mese, un mezzodì, mentre il so­le intiepidiva l'aria, uno dei blocchi si accorse che poteva fondere un po' e liquefarsi diven­tando un limpido rivolo d'acqua. Si sentiva di­verso, non era più lo stesso blocco di ghiaccio di prima. Anche l'altro fece la stessa meravi­gliosa scoperta. Giorno dopo giorno, dai bloc­chi di ghiaccio sgorgarono due ruscelli d'acqua che scorrevano all'imboccatura della grotta e, dopo poco, si fondevano insieme formando un laghetto cristallino, che rifletteva il colore del cielo.

I due blocchi di ghiaccio sentivano ancora la loro freddezza, ma anche la loro fragilità e la loro solitudine, la preoccupazione e l'insicu­rezza comuni. Scoprirono di essere fatti allo stesso modo e di aver bisogno in realtà l'uno dell'altro. Arrivarono due cardellini e un'allodola e si dis­setarono. Gli insetti vennero a ronzare intorno al laghetto, uno scoiattolo dalla lunga coda morbida ci fece il bagno.

E in tutta questa felicità si rispecchiavano i due blocchi di ghiaccio che ora avevano trovato un cuore.

A volte basta solo un raggio di sole. Una parola gen­tile. Un saluto. Una carezza. Un sorriso. Ci vuole co­sì poco a fare felici quelli che ci stanno accanto. Allo­ra, perché non lo facciamo?

Nessun commento:

Posta un commento