sabato 5 dicembre 2009

LE MANI




Ci son mani che ti toccano senza nemmeno sfiorarti.

Ti basta chiudere gli occhi e pur sapendo che le troverai nei tuoi sogni,

ancora prima di tuffarti in essi, le senti già scavarti pelle e anima.

Ci son mani che si intrecciano sudate di stanchezza.

Son quelle che corrono e corrono e hanno il fiato corto.

S’ incontrano nelle piccole pause

e nel loro palmo portano una serie di quesiti mai risolti.







Ci son mani che non si rassegnano al vuoto

e riempiono i pugni di sabbia

e tanta ne scende perdendosi

e tanta ancora ne stringono ostinate.

Ci son mani perennemente alzate verso il cielo.

Alcune sono contro di esso, a protestare rabbiose e infelici,

altre sono aperte e tese a rincorrerlo, mai sazie di luce e vita.







Ci son mani che chiedono aiuto. Ci son quelle che accarezzano per darlo.

Ci son mani delicate, morbide e calde.

Ci son mani che fai fatica a dimenticare perché ti hanno lasciato un segno profondo.

Son quelle che ti hanno portato a scoprire il paradiso

ma sono anche quelle che ti hanno schiaffeggiato.

Ci son mani tenere, mani piccole o grandi,

divorate dalla passione o rassegnate all’oblio.







Ci son quelle legate da nodi troppo stretti

e quelle ingorde che invece prendono ciò che capita,

illusi di riempirle di un qualcosa che, in realtà, è solo aria.

Poi ci sono le mie mani e ci son le tue.

Stanche di fingere e d’ immaginare,

perse nella sterile fantasia che le mie siano le tue e le tue siano le mie.







Forse un giorno s’ incontreranno e sarà una carezza.

Forse non s’ incontreranno mai e, in silenzio e nascoste,

seguiteranno a sfiorarsi mentre, sognandosi,

toccheranno smaniose e tremanti

la stessa pallida e trepida luna.

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