lunedì 8 marzo 2010

ESSERE DONNE 8 MARZO...


“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai”, scirve Oriana Fallaci.

Quale frase migliore per fare gli auguri a tutte le donne -?

Essere donna è come volare su una giostra, è un’avventura, un viaggio sull’onda del rischio, delle delusioni, dell’amore, delle conquiste, delle cadute, della maternità. Una sfida con se stesse. Donna? Una tigre sensuale, una volpe furba, una leonessa coraggiosa, una cagna fedele e sensibile, una puledra ribelle, una gatta gelosa. Donna figlia, madre, moglie, amica, sorella, nonna.

Marzo 1908, New York. Le operaie della fabbrica tessile Cotton scioperano per protestare contro le pessime condizione in cui lavorano e i soprusi che sono costrette a subire. Il proprietario, Mr. Johnson, l’8 marzo chiude 139 donne nella fabbrica, appicca il fuoco e centinaia di fanciulle private di diritti e dignità bruciano vive.

Questo è il motivo, che spesso è sconosciuto a molti, per il quale si celebra in modo intelligente e costruttivo (o almeno così dovrebbe essere) la festa della donna. Finalmente, dopo un lungo percorso tutto in salita, le donne fanno grossi progressi, lottano ancora oggi, ovunque, per affremare la propria indipendenza e autonomia, lottano per ottenere il diritto all’istruzione, al voto, al lavoro, alla libertà sessuale. Lottano con forza d’animo contro le discriminazioni maschiliste, lottano per abbattere i pregiudizi. Assetate dalla voglia di essere libere, di votare, di scegliere, di partecipare alle attività economiche, politiche, sociali e culturali del sistema, desiderose di diventare cittadine cosmopolite e poliedriche. Da materfamilias chiesa e casa, donna del focolare, diventa una donna indipendente economicamente che organizza le sue attività tra famiglia e ufficio. Una donna che cerca di ottenere con tenacia la parità dei diritti, l’uguaglianza socio-politica-economica.

Numerosi sono i movimenti che si muovono con svariate iniziative per sensibilizzare le persone alla parità dei sessi, al riconoscimento normativo dei diritti per tutelare la libertà di scelta, di manifestazione e partecipazione. Il movimento femminista nasce nel tardo XVIII secolo, proprio per il raggiungimento dei suddetti obiettivi. Donne non più subordinate agli uomini, donne artefici in maniera consapevole del proprio destino che continuano a percorrere un difficile cammino per ottenere libertà che sembrano scontate, magari imprigionate ancora dietro un burka, soggiogate da un culto religioso o dalla violenza dei loro mariti. Onore e merito va a quelle piccole grandi donne che contribuiscono ad arricchire il ruolo di una donna intelligente e rispettata: Rita Levi Montalcini, Alda Merini, Matilde Serao, Margherita Hac, Carla Fracci, Maria Montessori, Frida Khalo, Eleonora Pimentel Fonseca, Josephine Beauharnais, Anna Freud, Marie Curie e tante altre.

Con la speranza che altre migliaia di donne possano raggiungere gli stessi obiettivi di questi esempi, che hanno operato in ogni campo da quello medico fino a quello artistico, piccole grandi donne che hanno dato e continuano a dare un contributo alla società. Per tutte coloro che ancora vedono lontani la possibilità di raggiungere la libertà e l’indipendenza, con forza e coraggio aprite la mente alla cultura e ai nuovi orizzonti: scoprirete una dimensione suprema e idilliaca!

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