lunedì 8 marzo 2010

mentre ci si prepara per la festa della donna succede anche questo;Infibulazione – Il prezzo da pagare per essere una donna..


In alcune zone del mondo la parità dei diritti tra uomo e donna, l’emancipazione femminile e la libertà non ha trovato riconoscimento, in alcuni paesi esistono atti barbarici, pratiche disumane che negano non solo la libertà ma il principio di femminilità.

Una di queste pratiche è l’infibulazione che consiste nell’asportazione totale o parziale dei genitali femminili.

I paesi a maggior numero di donne che hanno subito o stanno per subire mutilazioni genitali sono: Somalia, Sudan, Sierra Leone, Gibuti, Gambia e Liberia. Questi sono solo alcuni dei paesi dell’ Africa dove questa pratica è diffusissima.

L’infibulazione comporta l’asportazione del clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra e la cucitura della vulva. Generalmente la pratica viene fatta da sole donne ed il taglio dei genitali è compiuto da una donna anziana del villaggio ritenuta “l’esperta”.

La bambina è tenuta con le gambe divaricate, il taglio viene effettuato senza alcuna precauzione anestetica o disinfettante, al posto di tradizionali strumenti chirurgici, l’incisione si effettua con una lama, vetro affilato, schegge di metallo o forbici. Per disinfettare e cicatrizzare la ferita, viene usato succo di limone, tuorlo d’uovo e miscugli di erbe.

Le bambine dopo questa pratica devono anche fare attenzione a non bere molti liquidi, perché urinare diventa atroce, provocando un fortissimo bruciore. Se la donna sopravvive si può considerare “sessualmente pura” , questo è il prezzo da pagare per essere una donna!
Attraverso questa pratica, i rapporti sessuali sono impossibilitati fino alla defibulazione ovvero alla scucitura della vulva, che effettua direttamente lo sposo la notte del matrimonio.

Anche in questo caso, i genitori credono di fare un atto giusto e di amore verso le figlie. Le bambine, una volta date in spose non correranno il rischio di essere ripudiate.

L’Istat parla di 67.988 donne arrivate in Italia da paesi a tradizione escissoria , 40.000 donne sono già state infibulate mentre le restanti sono a rischio.

Fonte: La Stampa

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