lunedì 2 maggio 2011

la calla

Ho scoperto di avere un' amore spassionato per la calla..

"Le calle sono di nuovo in fiore. Un fiore strano, adatto a qualsiasi occasione. Le ho utilizzate il giorno del mio matrimonio, e ora le ho poste qui in memoria di qualcuno che è morto", spiegava Katharine Hepburn nelle vesti della protagonista Randall Terry, di elevata estrazione sociale, nella pellicola cinematografica ‘Palcoscenico’ (‘Stage Door’, 1937) diretto da Gregory La Cava. Con le sue parole riassunse l’ambivalenza della calla, iconica, ‘bella’ in greco da ‘kalos’, considerata simbolo della purezza sia della sposa all’inizio di una nuova vita a due, ma presente anche nelle corone funebri (in particolare in quelle dedicate ai giovani deceduti prematuramente) e coltivata nei cimiteri. La calla venne collegata anche alla purezza divina, alla beatitudine celeste, rappresentate nell’iconografia cristiana nei motivi sul manto della Madonna, ma anche, per la sua forma, fu considerata la tromba della Resurrezione dell’Arcangelo Gabriele. Altrettanto ambigua, oltre che sorprendente, è l’apparenza della calla fiorita in natura. Quello che sembrerebbe un fiore è un’infiorescenza primaverile solitaria composta da una vistosa spata, cioè una foglia modificata, di grossa dimensione (fino a 25 cm), colorata e brillante, lunga e a forma d'imbuto, che circonda uno spadice centrale eretto dai fiori minuscoli. Questo fu considerato un simbolo fallico dai Romani. La mitologia romana associò la calla a Venere e ai Satiri per l’ardore lussurioso: la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità emerse dal mare e maledisse la perfezione di questo fiore temendone la rivalità, così che gli fece nascere un vistoso lungo spadice per abbruttirlo. La calla diventò simbolica dell’erotismo, della sessualità e della fertilità anche tra gli antichi Greci. Secondo un mito greco, la prima calla germinò da alcune gocce del latte materno cadute a terra dal seno di Era (o Hera), dea del matrimonio, mentre da quello sprizzato in cielo si formò la Via Lattea. Successe dopo che la dea si risvegliò e adirata allontanò colui che si trovò attaccato a poppare per assimilare i poteri della divinità: era Eracle, il figlio illegittimo avuto con uno stratagemma da Zeus – il re dell’Olimpo, padre degli dei, dio del cielo e del tuono, sposo di Era – con la mortale Alcmene, moglie di Anfitrione. L’origine della calla venne però anche attribuita alle lacrime versate da Eva mentre lasciava il Giardino dell'Eden e anche a quelle sgorgate dagli occhi della Vergine ai piedi della Croce. Una credenza popolare suggeriva invece di prevedere il sesso di un nascituro invitando una donna incinta a scegliere tra una calla o una rosa: se preferiva la prima – dall’evidente spadice considerato una connotazione maschile – allora avrebbe partorito un bambino, mentre alla seconda corrispondeva una bambina. L’interpretazione della sensualità della calla arrivò fino al XIX secolo, in epoca vittoriana, periodo d’oro per la diffusione del linguaggio dei fiori. Le calle diventarono portatrici di messaggi appassionati e segreti per la persona amata, senza ricorrere alle parole, in barba ai rigorosi codici sociali vigenti.

Eleganti ed esotiche, dal colore in forte contrasto con le foglie verde scuro lanceolate e lussureggianti, le calle sono sempre state preferite dalle spose in ogni periodo dell’anno, ma soprattutto nella stagione primaverile, in quanto simbolo di femminilità, purezza e radiosità. Tra i cristiani, il colore bianco è anche considerato sinonimo di verità, rettitudine, verginità, rinascita e, quindi, ben rappresentativo della fede e della devozione degli sposi. Nonostante l’aspetto moderno e minimalista, negli anni ’30 la calla diventò di moda per i bouquet e gli addobbi floreali dei matrimoni eleganti. Fiore maestoso, predominante in un mazzo, prediletto come solitario in un vaso lungo e stretto nelle decorazioni domestiche, di intensa soddisfazione per chi lo coltiva, ricercato dagli home designer per la sua raffinata semplicità, la calla si presta a diverse soluzioni nelle organizzazioni dei matrimoni raffinati. Alcune spose scelgono le calle bianche in miniatura oppure un’unica lunga calla di raffinatissima semplicità come bouquet. Tre calle bianche, simbolo della Trinità, attorniate da tulipani bianchi o colorati, oppure di margherite, sono alcune tra le composizioni adatte agli addobbi floreali come ornamento all’altare e alle cappelle nelle Chiese, e anche nel ricevimento nuziale. Ma se la sposa preferisce tralasciare il tradizionale monocolore bianco, con la calla si può sbizzarrire con le varietà disponibili in sfumature in tonalità di giallo, arancio, rosa, rosso, bordeaux e viola scuro.



Ulteriori informazioni su : Calla - Fiori - significato dei fiori

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