venerdì 6 maggio 2011

Sindrome da alienazione genitoriale

MA DAI, ESISTE UNA SINDROME DEL GENERE, MA NON CI POSSO CREDERE!!!!!!
Oggi ascoltavo il programma di Mara Venier su rai1, quando per la prima volta ho sentito parlare di questa sindrome...
un padre si lamentava che NON vedeva il figlio da ben 5 anni!!!
e che nel comportamento del figlio riconosceva questa sindrome..
Ho pensato; ma guarda un pò, una sindrome per "giustificare" le cazzate che fanno gli ex a danno sicuramente del coniuge,ma
soprattutto ai figli.. qui di seguito andrò a descrivere come riconoscere questa patologia, ma il mio pensiero rimane uno solo: BUON SENSO, e un minimo di rispetto per la persona che ti è stata accanto nel bene e nel male negli anni, e soprattutto semplicemente perchè si parla di FIGLIO, e il figlio va salvaguardato.tutelato,è un bene prezioso nel quale non si può far ricadere nessuna colpa attribuibile all'ex compagno..
Si deve sempre e solo pensare al bene del figlio, che non deve essere baratto, non deve essere motivo di ricatto..
il figlio deve rimanere FIGLIO di due unità..di due genitori..
Se questa sindrome fosse reato chiederei l'applicazione dell'ergastolo a vita, a pane e acqua!!!





Sintomi

Richard A. Gardner, nella sua teoria, propone di basare la diagnosi di PAS sull'osservazione di otto sintomi primari nel bambino.

la campagna di denigrazione, nella quale il bambino mima e scimmiotta i messaggi di disprezzo del genitore alienante verso l'altro genitore. In una situazione normale, ciascun genitore non permette che il bambino esibisca mancanza di rispetto e diffami l'altro. Nella PAS, invece, il genitore programmante non mette in discussione questa mancanza di rispetto, ma può addirittura arrivare a favorirla.
la razionalizzazione debole dell'astio, per cui il bambino spiega le ragioni del suo disagio nel rapporto con il genitore alienato con motivazioni illogiche, insensate o, anche, solamente superficiali. Ad esempio, come scrive Gardner: "non voglio vedere mio padre perché mi manda a letto troppo presto", oppure "perché una volta ha detto cazzo".
la mancanza di ambivalenza è un ulteriore elemento sintomatico, per il quale il genitore rifiutato è descritto dal bambino come "tutto negativo", mentre l'altro genitore è visto come "tutto positivo".
il fenomeno del pensatore indipendente indica la determinazione del bambino ad affermare di essere una persona che sa pensare in modo indipendente, con la propria testa, e di aver elaborato da solo i termini della campagna di denigrazione senza influenza del genitore programmante.
l’appoggio automatico al genitore alienante è una presa di posizione del bambino sempre e solo a favore del genitore alienante, in qualunque genere di conflitto si venga a creare.
l’assenza di senso di colpa è il sesto sintomo: questo significa che tutte le espressioni di disprezzo nei confronti del genitore escluso, avvengono senza sentimenti di colpa nel bambino.
gli scenari presi a prestito sono affermazioni del bambino che non possono ragionevolmente venirne da lui direttamente, come l'uso di parole o situazioni normalmente non conosciute da un bambino di quell'età per descrivere le colpe del genitore escluso.
infine, l’ottavo sintomo è l'estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato, che coinvolge nell'alienazione la famiglia, gli amici e le nuove relazioni affettive (una compagna o un compagno) del genitore rifiutato.
Altri quattro criteri diagnostici sono stati identificati in seguito:

Difficoltà di transizione nel momento in cui il figlio si separa dal genitore alienante per trascorrere il periodo di visita con il genitore alienato.
Comportamento antagonistico o distruttivo durante le visite presso il genitore alienato.
Legame patologico o paranoide con il genitore alienante.
Legame forte e sano con il genitore alienato prima che intervenisse il processo di alienazione.
Conseguenze

Richard Gardner afferma che, a suo parere, l'instillazione incontrollata di PAS sarebbe una vera e propria forma di violenza emotiva, capace di produrre significative psicopatologie sia nel presente che nella vita futura dei bambini coinvolti. Tra queste conseguenze, vi sarebbero gravi processi psicopatologici quali:

esame di realtà alterato;
narcisismo;
indebolimento della capacità di provare simpatia ed empatia;
mancanza di rispetto per l'autorità, estesa anche a figure non genitoriali;
paranoia;
psicopatologie legate all'identità di genere.
Terapie

Secondo Gardner, come qualunque altra patologia anche la PAS potrebbe presentarsi, nel momento diagnostico, con differenti livelli di gravità (PAS di grado lieve; di grado moderato; di grado grave), a seconda dell'intensità e dell'efficacia della programmazione. È responsabilità del terapeuta scegliere l'approccio adeguato: a seconda di quanto appropriata sarà (o meno) la terapia scelta, la PAS potrebbe infatti evolvere:

nel senso risolutivo (scomparsa dei sintomi e remissione completa);
nel senso migliorativo (con sollievo sintomatologico e remissione parziale);
nel senso di una stabilizzazione (in costanza di gravità della sintomatologia);
nel senso peggiorativo (aggravamento della patologia, fino allo stato di “morte vivente” – Gardner - della relazione fra genitore alienato e figlio).
La strategia migliore, come per qualunque patologia, risiede però nella prevenzione: ovvero, nella definizione di nuove regole del gioco nella dinamica relazionale. L'attuale sistema sociale di gestione del conflitto coniugale in alcuni casi può contribuire a creare il problema che vuole risolvere, e la migliore via d'uscita potrebbe essere l'entrare in una cultura della "condivisione della genitorialità".

[modifica] Cause

Gli aspetti di genitorialità nelle separazioni potrebbero essere chiaramente definiti, se si potesse comprendere appieno il concetto che, nella famiglia, esistono due "entità di coppia", distinte per diritti, doveri e responsabilità reciproche: la "coppia coniugale" e la "coppia genitoriale". Il "conflitto coniugale", quindi, non necessariamente può (o deve) scatenare anche un "conflitto genitoriale", ed eventuali contrasti fra le due entità potrebbero essere affrontati con l'ausilio della mediazione familiare.

In parte, le attuali regole che governano l'evento "separazione" possono contribuire a creare il problema. Per governare il mondo degli affetti ci si appoggia a volte infatti ad un "sistema globale degli antagonismi"; a meccanismi di conflitto giudiziario; ad una "verità processuale" con tanto di parte vincente contrapposta a parte soccombente. L'istituto dell'affido monogenitoriale, così largamente utilizzato nel passato (con il 90% di affidamenti esclusivi alla madre), è un elemento che rafforza la prospettiva in termini di "vincitore e vinto". Gli effetti della nuova legge sull'affido condiviso dei figli sono (al settembre 2006) tutt'ora da verificare. Anche se l'affidamento ad un solo genitore pare, in alcune regioni italiane, una soluzione ormai residuale, esiste comunque spesso la figura di "genitore residente".

Nel contesto giudiziario e, più in generale, all'interno del "sistema globale degli antagonismi", i figli assumono spesso il ruolo di "civili inermi" in una guerra di dominio: veri sconfitti di una visione ideologica che individua un nucleo coniuge/genitore/figli nel ruolo della vittima, ed il coniuge/genitore soccombente nel ruolo del carnefice violento e crudele. Un distacco dalla realtà degli affetti genitoriali, che - secondo le teorie di merito - potrebbe scatenare la Sindrome di Alienazione Genitoriale quando un genitore arriva a percepire i figli come non-persone: come mezzi, cioè, per acquisire maggior potere nel conflitto, oppure come strumento per dare sfogo e soddisfazione a sentimenti di rabbia e disagio propri della "coppia coniugale". È il passaggio all'atto, il superamento della percezione e la perdita dei confini del Sé, l'uso diretto dei figli come "arma relazionale" nel conflitto della "coppia coniugale", uno dei fattori che può portare all'insorgenza della PAS

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